Preghiera in famiglia: II Domenica di Pasqua

PREGHIERA IN FAMIGLIA

NELLA SECONDA DOMENICA DI PASQUA

Prosegue la forzata assenza delle assemblee domenicali.

Proseguiamo con le proposte di preghiera in famiglia,

Dall’Ufficio Liturgico

II DOMENICA DI PASQUA

PREGHIERA IN FAMIGLIA, PRIMA DEL PASTO

Il Signore è risorto dai morti! Alleluia!

È l’ottavo giorno dalla Pasqua, come dice il Vangelo di oggi (“otto giorni dopo”) e questo è il motivo per cui la Chiesa da sempre considera la Domenica “pasqua della settimana”: è sempre il giorno in cui Gesù è risorto! È una ripartenza continua della fede personale (vedi Tommaso), ma anche di comunione tra coloro che credono, in tutto il mondo. E se, come capita oggi, non riusciamo a ritrovarci fisicamente (ma speriamo con tutto il cuore di poterlo fare!), dobbiamo farlo nello spirito e nella verità.

San Giovanni Paolo II ci ha indicato questa verità nell’Amore infinito di Dio su tutti e ha invitato tutte le chiese a celebrare questa seconda Domenica di Pasqua come “Domenica della Divina Misericordia”.

Impegniamoci perciò, in famiglia e oltre, ad accogliere questo Amore infinito che ci rifà sempre nuovi e a ridistribuirlo. L’occasione più bella è ritrovarci a tavola per il pasto festivo, vivendolo nella gioia e nella lode.

LODE A CRISTO RISORTO

Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti:   Amen.

G.        Ripetiamo insieme: Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Alleluia!

T.        Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Alleluia!

G.        Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

T.        Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

G.        Oggi siamo in festa, perché il Signore è risorto: rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

T.        Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

G.        “La morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello: Il Signore della vita era morto,     ma ora, vivo, trionfa!”. Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

T.        Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

G.        “La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo: questo è stato fatto dal    Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”. Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

T.        Rallegriamoci ed esultiamo: Alleluia!

Canto dell’Alleluia

LA PAROLA DEL SIGNORE

L. Ascoltiamo ora la parola del Signore, dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20, 19-31)

 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Quanto di Tommaso c’è in noi! Noi, che vorremmo vedere, toccare, capire, avere Dio sotto controllo… E invece ci è detto che siamo beati, se crediamo senza aver visto. La nostra felicità è credere all’Amore così com’è: Lui ci ama, che lo meritiamo o no. E ci chiede perfino di diventare collaboratori di questo suo amore verso tutti.

I discepoli erano: impauriti, incapaci di capire, incerti, smarriti, dubbiosi … (e possiamo aggiungere aggettivi al negativo). Ebbene, a loro, Gesù dice: “Pace a voi!”, poi alita e continua:” Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi”. Il “santo respiro di Gesù”, lo Spirito Santo è all’opera come e quando vuole lui: a noi chiede di essere umilmente credenti e disponibili. Per questo dobbiamo sempre ritrovarci: per incoraggiarci a credere in lui, ad ascoltarlo, a ricordarci che sempre ci dona lo Spirito, a raccomandarci a vicenda: Andiamo, Gesù è vivo e ci aspetta ad ogni svolta della vita, anche oggi nell’assedio del nemico invisibile. Vieni anche tu, che l’ultima volta non c’eri: ascoltalo, guardalo, digli: “Mio Signore, mio Dio”, e lasciati guidare dal suo Spirito.

BENEDIZIONE DELLA FAMIGLIA NELLA MEMORIA DEL BATTESIMO

Il papà e la mamma, con le mani giunte, si alternano nel pronunciare la benedizione:

G.  Sii benedetto, Dio creatore e salvatore del tuo popolo. Nel dono del Battesimo ci hai resi tuoi figli e fratelli tra di noi: sostieni la nostra famiglia, perché sia un segno del tuo amore.

T.  Gloria a te, Signore.

Il papà e la mamma tracciano l’uno sulla fronte dell’altro il segno della benedizione del Signore.

G.  Noi ti benediciamo, perché dalla Resurrezione del tuo Figlio è germogliata una vita nuova per i nostri figli: la tua benedizione li custodisca e li protegga nel tuo amore.

T.  Gloria a te, Signore.

Il papà e la mamma tracciano sulla fronte dei propri figli il segno della benedizione del Signore.

G.  Noi ti glorifichiamo, Padre buono, perché nelle prove della vita Tu sei Colui che non abbandona nelle tenebre, ma dona vita e libertà. La tua benedizione ci liberi dal male e ci sollevi da ogni pericolo.

T.  Gloria a te, Signore.

Tutta la famiglia traccia sul proprio corpo il segno della benedizione del Signore.

BENEDIZIONE DELLA MENSA NELL’ATTESA DELL’EUCARISTIA

G.  Signore Gesù Cristo, risuscitato dai morti, che ti sei manifestato ai discepoli nello spezzare il pane, resta in mezzo a noi: fa’ che rendendo grazie per i tuoi doni nella luce gioiosa della Pasqua, ti accogliamo come ospite nella nostra famiglia, per essere commensali del tuo regno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

T.  Amen.

Si può concludere con un canto di Alleluia, oppure con l’antifona mariana del Tempo di Pasqua, Regina Coeli.

diaconiparma

G.  Regina del cielo, rallegrati, alleluia.

T.  Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,

G.  è risorto, come aveva promesso, alleluia.

T.  Prega il Signore per noi, alleluia.