Mio Signore e mio Dio

Gesù di Nazaret è stato ucciso.
L’ultima parola rimane l’odio
che porta la morte per sempre:
la tua passione, Cristo ne è il segno.
«Se non vedo nelle sue mani
il segno dei chiodi e non metto
la mia mano nel suo fianco».
Nel suo cuore rimangono
le mani del suo Maestro,
con il segno dei chiodi e il fianco aperto.
Chi può superarli? Li vuole vedere!
Rimangono dentro di lui come ferita inguaribile.
Purtroppo, l’amore del suo Maestro
non è più!
No, non è sfida, è un grido angosciato
quello di Tommaso:
«Se non vedo…».
Anche del suo Maestro è stato privato!
Dove andrà senza di Lui?
Sì, dov’era Tommaso
la sera del primo giorno della settimana?…
Ma dopo otto giorni, c’è Tommaso.
Quale rispetto da parte degli altri dieci,
quale attenzione al suo cammino.
Quale messaggio anche per noi:
una comunità rispettosa,
sollecita e attenta al cammino di tutti, di tutte.
Una chiesa che ascolta,
che accetta il lungo tempo,
nel dialogo sincero,
nella condivisione profonda.
Una chiesa che sa farsi amica,
senza mai spegnere
il piccolo lucignolo fumigante,
una chiesa che non spezza mai
la canna incrinata.
E arrivi Tu, il primo e ultimo Medico,
a dire a Tommaso che l’ultima parola
non è l’odio, non è la nostra malvagità.
«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;
tendi la tua mano e mettila nel mio fianco».
Quale esplosione di gioia,
non a vedere il segno dei chiodi,
non a controllare
il fianco aperto dalla lancia,
ma nel risentire
la Voce del suo Maestro.
È ancora lui e nessuno ha potuto infrangere
il Tuo rapporto, il Tuo amore.
Tommaso aveva trovato in Te l’unico
capace di amare con amore diverso.
Sì, era un amore nuovo,
mai trovato su questa terra.
Ora finalmente sa
che nemmeno la morte violenta,
nemmeno l’odio con cui hanno ferito
il suo corpo, per farlo morire,
hanno potuto vincere e far morire l’Amore.
Straordinaria scena,
dove tutto si ricompone,
e dove Tommaso, che ha ripetuto
di volere vedere e toccare,
si ritrova a professare
l’impossibile a noi, oltre la morte,
e a credere al tuo amore, Cristo Gesù per lui.
Il toccare è divenuto inutile
e Tommaso scompare,
e rimane un unico grido:
«Mio Signore e mio Dio!».
Rimane l’apostolo
visto e conosciuto nel profondo,
amato ancora come prima, amato per sempre.
Sì, il tuo amore è più forte della morte!
E se noi amiamo non moriremo mai,
vivremo con te, per sempre.