Ciao Giorgio

Oggi, martedì 27 giugno 2023 ci ha lasciati il nostro confratello Giorgio Azzoni, per noi esempio e vero riferimento del nostro servizio diaconale.

Lo ricordiamo con il profilo che ha scritto il vicario generale don Stefano Maria Rosati:

Nato ad Asmara (Eritrea) il 23.08.1938 da Lorenzo e Bucci Ada
Ad Asmara battezzato il 28.09.1938 e cresimato il 16.06.1946
A Parma parrocchiano del Corpus Domini e poi delle SS. Stimmate
Coniugato con Carla Pellacini il 25.06.1967, dal matrimonio nascono tre figli: Andrea, Giovanna e Samanta
Ordinato diacono il 21.06.1981
Nei 42 anni di ministero, avendo in passato servito tra le altre le comunità di Castrignano e
Viarolo, fino ad oggi: Collaboratore pastorale nella parrocchia delle SS. Stimmate in Città;
Animatore del gruppo dei candidati Diaconi, Responsabile diocesano del Servizio al
Catecumenato.
Festeggiato nel suo letto il 56simo anniversario di matrimonio «con un pezzo di torta e un
sorso di vino», avendo potuto pregare ogni giorno, fino all’ultimo, i Vespri, con moglie, figli
e nipoti, entra nella Vita alle ore 6:30 del 27.06.2023
Don Domenico Magri ha voluto intitolare questa rubrica “Profili di preti”, ma lui per
primo si sentirebbe obbligato, anche senza con ciò iniziare una rubrica “Profili di diaconi”,
a far memoria della figura del Diacono Giorgio, diacono tout court, senza aggettivi,
nemmeno quello di “permanente”. Il secondo dei diaconi nella storia della nostra
diocesi, dopo ed insieme a Remo Mazzoni, ordinato il 13.04.1980. I due diaconi
dell’episcopato di mons. Amilcare Pasini.
Diacono evangelizzatore è stato Giorgio, sulla scorta dei diaconi degli Atti degli
Apostoli. Ad aprire questa sua memoria ho voluto riportare per intero il Salmo
responsoriale della Parola del giorno di oggi, che è il suo giorno. Ci parli di lui questa
Parola! Ci ricordi il suo amore alla Parola, che egli ha custodito e nutrito anche attraverso
l’assidua frequentazione della Comunità di Monteveglio, per molti anni l’unica sede in
Italia della Piccola Famiglia dell’Annunziata. Il suo amore alla Parola, che egli ha
spezzata nell’esercizio del suo multiforme ministero ed anche ospitando per tanti anni nella
sua stessa casa un gruppo biblico. Che egli ha annunciata a tutti, a cominciare dai
catecumeni dei nostri tempi. Sempre sapendo che «la Scrittura non è solo la pagina che
contiene l’annuncio della salvezza, è la salvezza in atto, è il Salvatore che si fa presente al
mio spirito ed alla realtà di ogni tempo» (G. Dossetti, La Parola di Dio seme di vita e di
fede incorruttibile, p. 78).
Diacono con tutta la sua famiglia è stato Giorgio, nel segno e col sigillo
dell’obbedienza. Nell’archivio della cancelleria sono conservate le due lettere
manoscritte che egli ha scritto all’allora Vescovo Amilcare Pasini, prima e dopo la sua
ordinazione diaconale. Sono firmate da lui, ma ambedue sottoscritte anche dalla sua Sposa
Carla e dai due figli, allora molto piccoli.
L’ordinazione vissuta come «atto di obbedienza», sottolineata anche dall’icona
dell’Annunciazione che fa da intestazione alla carta da lettera, illustrata da un Detto dei
Padri del deserto: «Se qualcuno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui». E accompagnata per
il proprio ministero da una duplice richiesta: «la santa umiltà e l’amore per i fratelli,
specialmente i piccoli, i deboli, gli ammalati, i lontani».
Ecco le due lettere per intero, in ricordo di lui e per la nostra edificazione:


Parma, 30.05.1981
Se qualcuno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui (Apoftegma)
Caro Padre,
con semplicità di cuore le esprimo la mia disponibilità a ricevere il dono della grazia
diaconale. Non è una domanda, ma un consentire al volere di Dio espresso nella chiamata
del Vescovo. In questo atto di obbedienza sono legati a me con il loro consenso Carla, Andrea
e Giovanna.
Il Signore mi aiuterà a proseguire nella diaconia della pastorale liturgica e familiare con la
specificità dell’ordinazione diaconale.
Mi sento profondamente legato con spirito filiale a Lei ed a tutta la Chiesa di Parma, di cui
sento il sostegno nella preghiera al Signore.
Ci voglia benedire ed accolga il nostro abbraccio nel Signore Gesù
Giorgio Azzoni
Carla Andrea Giovanna


Parma, 26.06.1981
Cuore SS.mo di Gesù
Caro Padre,
la ringrazio per quanto ha voluto dirmi nella Sua lettera e nell’Omelia di Domenica. Sono
parole che per me diventano un programma di vita e per la mia famiglia un impegno ad
approfondire sempre di più il rapporto con il Signore.
E’ stato anche molto bello sentirmi chiamare per nome e dare del tu durante l’Omelia; era
come se Gesù, per mezzo di Lei, mi chiamasse in mezzo all’assemblea; e l’atto di obbedienza
è diventato per me il vero rapporto del figlio verso il padre.
Le chiede, Padre, di benedire ancora me e la mia famiglia e di pregare il Signore perché mi
doni la santa umiltà e l’amore per i fratelli, specialmente i piccoli, i deboli, gli ammalati, i
lontani.
La ricordiamo sempre nella nostra preghiera comune e da figli l’abbracciamo nel Signore
Giorgio, Carla,
Giovanna, Andrea

Grazie, Giorgio, della tua testimonianza di servizio alla tua famiglia, alla nostra Chiesa e
al mondo. Ha scritto don Giuseppe Dossetti: «In futuro non avremo più il conforto dei piccoli
nidi sociali, delle ultime nicchie che facevano un certo tepore. Di fronte alle difficoltà dovremo
esclusivamente contare sulla Parola del Signore, sull’Evangelo riflettuto, meditato, assimilato.
Siamo destinati a vivere in un mondo che richiede la fede pura e nuda. E che i discepoli
dell’Evangelo siano pieni di misericordia verso tutti, gratuitamente e senza pretesa alcuna,
generosamente e senza stancarsi, in spirito di servizio» (Il vangelo nella storia, p. 31). Come
hai fatto tu!
d. Stefano Maria Rosati
Parma, li 27.06.2023