Indicazioni per l’attuazione delle misure previste dal Protocollo
per le celebrazioni liturgiche con il popolo in vigore dal 18 maggio 2020
Parma, 15 maggio 2020
Ai Vicari pastorali di Zona, ai Moderatori delle Nuove Parrocchie,
ai Parroci e Rettori di santuari e chiese, ai Diaconi,
Ministri istituiti, Seminaristi e Religiose in servizio pastorale
TRE CONSIDERAZIONI INIZIALI
- Essendo uscito con congruo anticipo il 7 maggio scorso il Protocollo di Governo
e CEI circa la ripresa delle celebrazioni liturgiche col popolo in vigore a far data
dal 18 maggio, sulla base di questo testo chiaro e dettagliato, come è stato
confermato dal video-incontro con i Vicari pastorali di Zona del 12 maggio, tutti
si sono mossi per cominciare ad organizzare l’attuazione concreta delle
richieste in esso contenute, adattandole, come doveroso, alle situazioni locali,
anche molto diverse tra loro, fino a “toccare” i luoghi e gli orari delle
celebrazioni festive. Si sono evidenziati un generalizzato senso di
responsabilità ed un forte desiderio di approfittare di un “passaggio” come
questo per accrescere la comunione-corresponsabilità tra presbiteri e le altre
figure ministeriali all’interno della comunità. Tutto ciò è molto bello e di questo
non si può che ringraziare i singoli operatori pastorali. - A livello diocesano, quindi, stavolta è parso meglio intervenire… in fine
piuttosto che in principio. Perciò questo contributo, che viene inviato alle porte
della ripresa delle SS. Messe feriali col popolo, seppur ancora ad otto giorni
dalla prima S. Messa festiva, diventa un utile “termine di confronto” con
quanto si è già predisposto, quasi in vista di farne l’ultima verifica. Il testo,
perciò, si presenta come un riassunto schematico, volutamente molto preciso
e dettagliato, del Protocollo, per dirimerne eventuali aspetti rimasti controversi
oppure integrarne altri poco o per nulla sviluppati. - Inoltre, il testo è accompagnato dall’indicazione di materiali comuni a tutti, che
si è ritenuto dover provvedere dal Centro diocesi, quali il “manifesto con le
indicazioni essenziali” (Prot. 4.2) e la pettorina come “evidente segno di
2
riconoscimento dei volontari e/o collaboratori” che regolano l’accesso/uscita
alla chiesa (Prot. 1.3). Il primo viene spedito come allegato. Per la consegna
della seconda (in numero di due per ogni parrocchia, più altre a richiesta)
verranno date indicazioni specifiche, essendo disponibile da inizio settimana.
Inoltre, sempre nel corso del testo, si provvede ad indicare alcuni “contatti”
(sia telefonici che mail), a cui riferirsi per l’acquisto di dispositivi per l’igiene e
la sicurezza, che in questa fase possono risultare di difficile reperibilità.
L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
- Per una maggior tutela del Parroco nel definire la capienza massima e la disposizione
dei posti nella propria chiesa, si consiglia di far certificare detti spazi da un
professionista specializzato in normative di sicurezza (come, ad esempio, chi si occupa
di luoghi di lavoro o di prevenzione degli incendi). - “Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del Protocollo”,
dall’Ordinario sono permesse le celebrazioni anche in spazi aperti, mantenendo le
distanze previste dall’autorità sanitaria (cf. Prot. 5.1); anch’essi è opportuno che
vengano certificati da un professionista per garantire la sicurezza e limitare la
capienza massima. - La certificazione, sia per gli spazi aperti che per quelli chiusi, prescriverà il rispetto
della distanza di sicurezza determinata dall’autorità sanitaria che verrà indicata
attraverso appositi segnali che mostreranno dove sedersi. - Si prevedano luoghi appositi per la partecipazione alle celebrazioni di persone
diversamente abili. Si potranno anche riservare apposite aree ai componenti di nuclei
familiari che vivono nella stessa casa ed ai minori accompagnati. - La distanza interpersonale è indicata dal Protocollo nella misura di un metro laterale
e frontale. - Si assicurerà la diffusione via streaming della celebrazione della S. Messa (Prot. 5.3),
alimentando anche così la fede e il legame comunitario per quanti non possano o non
ritengano prudente partecipare alla Messa, per i quali vale la dispensa dal precetto
festivo per motivi di età e di salute (Prot. 5.2). - Si considererà di incrementare il numero delle SS. Messe soltanto se, almeno dopo
la Domenica della riapertura, la partecipazione reale e non solo attesa avrà superato
significativamente la capienza determinata per il luogo della celebrazione. In ogni
caso, tra due SS. Messe nella stessa chiesa, dovrà essere previsto un tempo congruo
per l’igienizzazione degli spazi.
3
LA GESTIONE DEGLI ACCESSI - All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso il manifesto diocesano con le indicazioni
essenziali:
- il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell’edificio;
- il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali respiratori, temperatura
corporea uguale o superiore ai 37,5° o è stato in contatto con persone positive a
SARSCoV-2 nei giorni precedenti; - l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della
distanza di sicurezza, l’osservanza di regole di igiene delle mani, l’uso di idonei
dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e
bocca.
- Si utilizzeranno porte differenti per l’entrata e per l’uscita così da evitare l’incrociarsi
dei fedeli. Laddove non sia possibile saranno garantiti flussi alternati di ingresso ed
uscita. - Durante le procedure di ingresso e di uscita si rispetterà la distanza prevista di 1,5
metri. - Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire il flusso
più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate. - Ciascun fedele, entrando, sarà accompagnato al posto assegnato o, se questo non
accade, si siederà nel posto libero più distante dall’ingresso. - Le procedure di uscita saranno scaglionate a partire dai banchi più vicini alle porte.
- Per la gestione sarà opportuno prevedere dei volontari che saranno facilmente
identificabili grazie alla pettorina diocesana di riconoscimento. Il GIC (=Gruppo di
Intervento della Caritas diocesana) è disponibile per supportare quelle Parrocchie che
fossero in difficoltà, fornendo consulenza e/o personale organizzato, con cui è già
stata attivata una collaborazione. Per contatti scrivere a gicparma@gmail.com. - All’ingresso dei luoghi di culto siano resi disponibili soluzioni igienizzanti.
- Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.
- Potranno essere distribuiti i foglietti per la S. Messa, chiedendo però ai fedeli di
portare a casa il proprio. I foglietti eventualmente lasciati sulle panche andranno
eliminati, evitando così di utilizzarli nuovamente. Non sarà fornito alcun altro sussidio
cartaceo per la liturgia o il canto.
4
NORME DI COMPORTAMENTO PER I FEDELI - I fedeli indosseranno le mascherine, ma non se la celebrazione avviene all’aperto
rispettando le distanze di sicurezza, secondo la normativa della Regione EmiliaRomagna in vigore dal 4 maggio. - I microfoni dell’ambone siano posizionati in modo tale da non essere tenuti in mano
e la loro asta non debba essere spostata o regolata in altezza da più persone. I lettori
utilizzeranno i guanti. - Sarà omesso lo scambio della pace e la processione offertoriale.
- Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro.
- Le offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi
contenitori collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.
NORME DI COMPORTAMENTO PER IL CELEBRANTE E GLI ALTRI MINISTRI - Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo
la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della
distanza prevista anche in presbiterio. - Il celebrante è tenuto a indossare la mascherina alla distribuzione della Comunione.
- Si eviti la concelebrazione. Laddove sia assolutamente necessaria ciascun
concelebrante userà il proprio calice e una propria particola grande. Ciascun
celebrante purificherà esclusivamente il suo calice. - Il diacono si comunicherà sotto la sola specie del pane oppure si utilizzerà per lui un
calice diverso che lui stesso purificherà, ma non purificherà il calice usato dal
celebrante. - Potranno essere presenti un numero limitato di persone che prestano il servizio
all’altare. - Durante tutta la celebrazione le particole destinate ai fedeli siano sempre ben
coperte da un panno o da altra copertura adeguata.
LA DISTRIBUZIONE DELLA COMUNIONE - La particola grande, tenuta in mano dal celebrante, sarà interamente da lui
consumata.
5 - La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante ed eventualmente
il diacono e il ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e
indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima
attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza –
abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli. - Sulla base della conformazione degli spazi, la distribuzione della Comunione potrà
avvenire solo sulla mano in una di queste due seguenti modalità, ben illustrate in sede
previa all’Assemblea da parte del celebrante:
- i fedeli rimarranno al loro banco e i ministri passeranno per la distribuzione
dell’Eucarestia. Dopo aver offerto la particola sulla mano, il ministro si sposterà
lateralmente, il fedele abbasserà la mascherina e si comunicheranno in modo così da
non farlo di fronte al ministro; - i fedeli si metteranno in fila per ricevere la Comunione mantenendo sempre la
distanza di un 1,5 metri. Una volta ricevuta la particola si sposteranno lateralmente,
abbasseranno la mascherina e si comunicheranno in modo così da non farlo di fronte
al ministro.
CIRCA LA CELEBRAZIONE DI ALCUNI SACRAMENTI E LE ALTRE CELEBRAZIONI
- A partire dal 18 maggio si applicheranno le presenti disposizioni anche per “le
celebrazioni diverse da quella eucaristica” (Prot. 3.8): ad es. celebrazioni della Parola,
Adorazioni, Rosari comunitari, Veglie funebri. - Per la celebrazione delle Esequie decade il regime temporaneo in vigore dal 4 al 17
maggio e dal 18 maggio valgono le regole sopraindicate. - Per i Battesimi, si eviti il rito per immersione preferendo sempre l’infusione e si usino
guanti monouso per le unzioni. Il ministro mantenga una opportuna distanza dal
battezzando e dai genitori e padrini; il segno della croce sulla fronte del bambino sia
fatto dai soli genitori, si ometta il rito dell’effatà. - Per i Matrimoni, il numero massimo dei fedeli che assisteranno al rito dipenderà
dalla capienza della Chiesa utilizzata al fine di garantire la giusta distanza
interpersonale. - Per l’Unzione degli Infermi il presbitero usi mascherina e guanti monouso.
- Il Viatico sia portato dal ministro ordinato, senza toccare le labbra del malato,
usando mascherina e guanti monouso.
6 - Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che
consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la
riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la
mascherina. - La celebrazione del sacramento della Confermazione è rinviata.
IGIENIZZAZIONE DEI LUOGHI E DEGLI OGGETTI - A proposito della questione, invero assai dibattuta, della igienizzazione, per
consulenza ed eventualmente acquisto comune di materiali che ad oggi possono
risultare anche di difficile reperibilità si interpelli la Curia diocesana, scrivendo
all’indirizzo tecnico@diocesi.parma.it oppure, nel caso specifico di edifici di elevato
interesse storico-artistico, all’indirizzo beniculturali@diocesi.parma.it. E’ possibile
anche telefonare allo 0521.38.05.01 (con trasferimento di chiamata). - I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine
di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione
antisettica. - In tutti i casi non è necessario rivolgersi a ditte specializzate, ma è sufficiente
utilizzare, naturalmente con “accuratezza” (cf. Consulenza Ufficio Igiene provinciale),
soluzioni di alcol etilico al 70% circa in acqua (400 ml di alcol etilico denaturato al 90°,
diluiti in 100 ml di acqua) o altri prodotti similari (cf. Circolare del MIBACT, 07.05.20,
già inviata in precedenza). - Al termine di ogni celebrazione, i volontari addetti alla pulizia, indossando guanti e
mascherine e grembiule (personale o monouso), procedano all’igienizzazione
esclusivamente di luoghi ed arredi di uso comune e/o di passaggio, che sono venuti in
contatto con le persone intervenute alla celebrazione. - Si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria degli ambienti.
- Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline ed altri oggetti utilizzati così
come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati. - Si raccomanda a ciascun presbitero di utilizzare sempre e solo il proprio calice di uso
quotidiano, evitando quelli di pregio. Nel caso in cui più celebranti utilizzino lo stesso
calice in diverse Messe esso andrà ben purificato dallo stesso presbitero e al termine
della celebrazione igienizzato. - Il purificatoio sia cambiato ad ogni celebrazione.
7
TRE CONSIDERAZIONI FINALI
- E’ chiaro a tutti che, come scrive l’incipit del Protocollo, queste “misure di
sicurezza da ottemperare con cura” sono “per la graduale ripresa delle
celebrazioni liturgiche con il popolo”. Nella sempre saggia “legge della
gradualità” si tratta, dunque, di una programmazione “adattativa”, come lo è
ogni programmazione che voglia essere intelligente e perciò efficace. Tanto più
in una situazione come l’attuale. Ecco perché occorre restare pronti ad
adattamenti “in itinere”. La Domenica della riapertura, ad esempio, sarà un
prezioso “banco di prova” delle scelte fatte in sede di programmazione previa.
Soprattutto in riferimento alla scelta dei luoghi e del numero (e quindi degli
orari) delle celebrazioni. - A questo proposito, si invita i Vicari pastorali a condurre già da lunedì 25 presso
i Moderatori delle NP della propria Zona una indagine che vada a “censire” la
situazione circa la scelta dei luoghi e del numero (e quindi degli orari) delle
celebrazioni. Questo in vista di una “mappatura” in tempo reale della
situazione diocesana. I contributi andranno spediti all’indirizzo
vicariopastorale@diocesi.parma.it entro la fine del mese. - Sempre ci accompagni la consapevolezza che siamo “in regime di emergenza”,
ma che al contempo stiamo preparando “il dopo”, convinti che dopo la
pandemia niente non sarà più come prima…
Don Luigi Valentini
Vicario generale