Celebrazioni ed incontri: avanti con prudenza!
INTRODUZIONE
Dopo le richieste di chiarimenti pervenute da più parti in questi giorni, in seguito al più
recente DPCM 03.11.20 (Allegato n. 1), che ha stabilito nuove limitazioni per le attività
e la vita sociale, suddividendo l’Italia in tre zone “cromatiche” (rossa, arancione e gialla),
tenendo per buone le indicazioni della Segreteria Generale della CEI in data 20 ottobre e
5 novembre (Allegati nn. 3 e 4), occorre dire che il Protocollo per le celebrazioni, allegato
anche all’ultimo DPCM, è lo stesso del 7 maggio 2020 (Allegato n. 2), per cui le
celebrazioni in chiesa sono possibili “nel rispetto dei protocolli indicati”, avendo
l’accortezza di ricordare ai fedeli la necessità dell’uso costante della mascherina all’interno
delle chiese e il modo corretto di ricevere l’Eucaristia nelle mani. Per il resto, e cioè per gli
incontri formativi e “di governo”, il criterio che ci deve guidare è quello di continuare la
vita delle nostre comunità con molta attenzione e prudenza, oltre che con lo stesso grande
senso di responsabilità e cura per il bene comune, che abbiamo dimostrato fin dall’inizio,
senza tuttavia rinunciare del tutto alla possibilità di partecipare in presenza agli incontri.
Laddove non dovessero esserci altre possibilità ci si avvarrà delle modalità on-line. Si può
anche prevedere una modalità «mista», nella quale, accanto ai partecipanti “in presenza”,
ci si potrà simultaneamente collegare da remoto in sottogruppi.
ALCUNE DISPOSIZIONI PUNTUALI
- Sappiamo che l’Emilia-Romagna è stata dichiarata ‘zona gialla’ ed anche per questo
quindi il nuovo DPCM non prevede divieti di celebrare le Messe con la partecipazione del
popolo. Restano quindi in vigore le norme date precedentemente. Lo stesso dicasi per
Funerali e Battesimi. - Le celebrazioni delle Cresime e delle prime Comunioni, soprattutto quelle già
calendarizzate, non sono vietate, tenendo conto naturalmente per i partecipanti delle
limitazioni previste agli spostamenti tra Comuni e Regioni nelle e dalle “zone rosse”,
insieme con l’importanza di non favorire assembramenti prima e dopo le celebrazioni. - Quanto alla catechesi per l’Iniziazione cristiana (e dei primi due anni dopo la Cresima):
nemmeno per le “zone rosse” il DPCM prevede la sospensione delle lezioni in presenza per
le scuole primarie (Elementari) e per il primo anno della secondaria di primo grado (prima
Media). Per la nostra Regione, che è “zona gialla”, tale continuità arriva fino alla fine della
Secondaria inferiore (Seconda e Terza Media). Dunque, analogamente, anche i cammini
di fede dei ragazzi delle stesse classi potranno proseguire, nel rispetto delle normative.
Ognuno valuterà se vi siano le condizioni necessarie. - Quanto agli incontri formativi di Adolescenti e Giovani, legati all’oratorio ed ai percorsi
di Pastorale Giovanile, come già per le celebrazioni e la catechesi, sono ancora possibili in
presenza, adottando le misure anti-CoVid consuete, riportate nella precedente
comunicazione del GdLGiovani del 19.09.20 (mascherina, distanziamento fisico,
igienizzazione, registro delle presenze…). “Dal punto di vista pastorale ricordiamo che i
ragazzi hanno un grande bisogno di socialità e di vivere esperienze “reali” con i coetanei.
Finché sarà possibile, riteniamo che l’incontro in presenza sia da privilegiare a quello online”
(Comunicato GdLG, 27.10.20 – Allegato n. 5). Senz’altro in una Regione “gialla” come la
nostra. - La Comunione ai malati e le Confessioni individuali sono certamente possibili ed è
doveroso assicurarle, attenendosi alle normative igienico-sanitarie previste, in luogo
idoneo a garantire distanza e riservatezza. Cattedrale e Santuari cittadini e foresi sono
disponibili anche a sopperire alla impossibilità, in alcune parrocchie, di garantire
disponibilità e comodità di orari. É opportuno informare di questo tutti i fedeli. - Circa gli “organismi di governo” resta valido quanto comunicato dalla Segreteria della
CEI in data 20 ottobre, ovvero che “le riunioni sono consentite (ad esempio Consiglio
episcopale, Consiglio presbiterale, CdA di Enti, Consiglio Affari Economici, Collegio
Consultori, …) perché a numero chiuso, anche se il DPCM “raccomanda fortemente” la
modalità online”. - Altre attività pastorali, come i Consigli pastorali, i corsi in preparazione al matrimonio,
gli incontri biblici, svolgendosi di norma alla sera, poiché vige anche il “coprifuoco” dalle
ore 22, dovranno essere anticipati, altrimenti ci si dovrà avvalere della autocertificazione
(Allegato n. 6); sempre che per un principio di cautela, il Moderatore, insieme almeno al
Servizio Ministeriale, non valutino più opportuno sospenderle oppure proporle con
collegamenti in streaming. - Anche i programmi di formazione permanente del presbiterio, come i ritiri spirituali e
le riunioni di Zona, sono possibili nel loro calendario ordinario. Altri appuntamenti
straordinari e differibili, viceversa, si faccia in modo di collocarli in un periodo più
tranquillo. Il rischio del contagio suggerisce anche per gli appuntamenti del presbiterio il
massimo della prudenza. - Non è necessario richiamare in questa sede il massimo rispetto delle norme di
sanificazione e di distanziamento, in tutti i luoghi del nostro ministero, specialmente per
ciò che riguarda i celebranti all’altare. Si diano indicazioni precise anche ai collaboratori
di sacrestia. Le suppellettili per la celebrazione eucaristica siano oggetto di una particolare
cura e igiene (calici, patene, purificatori, tovaglie…). - La Curia diocesana resta aperta dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30. In ogni caso,
in questo periodo, si invita a limitarsi alle pratiche indispensabili. Viceversa, in
ottemperanza al DPCM, da ieri, 5 novembre, sono sospese le visite turistiche al Duomo e
al Battistero con la Mostra antelamica e si è proceduto a chiudere il Museo Diocesano
“Benedetto Antelami”.
CONCLUSIONE
Siamo tutti consapevoli che la situazione e le normative sono in continua evoluzione. Le
indicazioni offerte tengono presente il qui ed ora. Come sempre dall’inizio della pandemia,
sarà nostra premura tenervi aggiornati su eventuali cambiamenti. Per tutti, sia a livello
diocesano che (neo-)parrocchiale, “data la mutevolezza del quadro generale sarà decisivo il
raccordo con le Istituzioni civili, a livello locale e regionale, in una logica di collaborazione per
il bene delle persone” (Segreteria CEI, 05.11.20).
Don Luigi Valentini
Vicario Generale
Parma, 6 novembre 2020