Comunicato Diocesi Pandemia

COMUNICATO DIOCESANO:
AGGIORNAMENTO DELLE INDICAZIONI UTILI A CONTENERE L’EPIDEMIA”
“Consci della situazione generale, raccomandiamo a tutti prudenza, senso di responsabilità e rispetto delle
indicazioni utili a contenere l’epidemia” (Segreteria Generale della CEI, 10.01.22)
INTRODUZIONE
Come noto, le ultime settimane sono state caratterizzate dall’aggravarsi della situazione sanitaria e da
nuove misure adottate dall’Autorità civile.
Non cambiano la sostanza ed il merito di quanto già in atto da tempo per il contenimento e la prevenzione
dell’infezione da SARS-CoV-2, ma di certo gli stessi Protocolli richiedono oggi una osservanza particolarmente
attenta, anche pensando alle varianti virali che segnano la presente quarta ondata.
È necessario tenere un atteggiamento equilibrato: è bene non sottovalutare il rischio di contagio, ma
neanche farsi paralizzare dalla paura. Solo il rispetto puntuale delle misure di prevenzione permetterà di
continuare in tutta sicurezza lo svolgimento delle attività pastorali. Come, del resto, è stato finora.

  1. Circa la continuazione delle attività di catechesi e dei percorsi educativi per minori:
    Le seguenti indicazioni sono destinate alle attività educative con minori in qualsiasi modo denominate:
    catechesi; iniziazione cristiana; gruppo giovanissimi; preadolescenti; adolescenti, svolte in presenza
    prevalentemente mediante incontri in spazi chiusi.
    Il rilevante aumento di contagi specie nelle fasce più giovani della popolazione e l’irrigidimento dei
    Protocolli per la quarantena applicati dall’Autorità sanitaria non impediscono che le attività educative
    possano continuare in presenza nel rispetto scrupoloso delle regole prudenziali consolidate da tempo.
    Ma la situazione, a partire da quella locale, può richiedere che siano messe in campo misure più stringenti.
    In questa direzione il Parroco, insieme alla Comunità educante, possono valutare la possibilità di una
    sospensione temporanea delle attività in presenza, tenendo conto sia delle motivazioni pastorali, sia
    soprattutto delle concrete condizioni in cui avviene la catechesi, come ad esempio: numero ed età di
    catechisti ed educatori; età dei ragazzi; numero dei ragazzi che compongono i singoli gruppi; numero dei
    ragazzi attualmente in quarantena, in isolamento o “sorveglianza con testing”.
    È possibile anche riprendere le attività in presenza solo con alcune fasce d’età, sospendendone altre.
    In caso di sospensione degli incontri in presenza è opportuno proporre attività a distanza, esperienze da
    vivere in casa e in famiglia, celebrazioni comuni (attenendosi alle regole vigenti).
    Si può ritenere una buona prassi prevedere, ove possibile, che i ragazzi della stessa classe scolastica
    frequentino anche lo stesso gruppo di catechismo, in modo tale da porre in quarantena il minor numero di
    persone possibile in caso di positività.
    Per gli incontri di catechismo e dei gruppi preadolescenti, adolescenti e giovani si seguiranno le seguenti
    indicazioni:
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  • è necessario rispettare sempre scrupolosamente il Protocollo di prevenzione del CoVid-19.
  • È necessario che gli operatori (ministri ordinati, catechisti, educatori, animatori…) indossino sempre
    mascherine FFP2. Le stesse sono “consigliate vivamente” (cfr. Segreteria generale CEI) anche per tutti i
    partecipanti, che comunque non devono indossare mascherine “di comunità” o di stoffa. La Parrocchia,
    eventualmente col supporto della Curia, terrà alcune mascherine FFP2 di scorta da far utilizzare a chi ne fosse
    sprovvisto o l’abbia rotta, sporca o eccessivamente usurata.
  • È raccomandato il rispetto della distanza interpersonale di 2 metri. È necessario ottimizzare l’assegnazione
    dei posti distribuendo i partecipanti in maniera omogenea negli spazi consentiti al fine di garantire il massimo
    distanziamento possibile tra le persone. Ciò significa che anche quando ci sono pochi partecipanti in un locale
    ampio è necessario che questi si distribuiscano in tutto lo spazio disponibile, massimizzando così la distanza
    tra loro.
  • E’ altamente sconsigliato consumare cibi o bevande durante le attività.
  • Si ricordi alle famiglie che non può accedere alle strutture parrocchiali chi ha una temperatura corporea
    superiore ai 37,5°C o qualche sintomatologia respiratoria o altro sintomo compatibile con COVID-19 (come
    perdita di gusto e/o di olfatto, gola irritata e cefalea) o ha avuto tali sintomi nei 3 giorni precedenti. Parimenti
    chi è in quarantena, isolamento domiciliare o “sorveglianza con testing” (studenti o docenti che sono stati
    a contatto con un caso positivo a scuola) fino a quando la famiglia non avrà ricevuto l’esito negativo del
    secondo tampone, effettuato secondo le tempistiche previste dalla normativa.
  • Deve essere assicurata la corretta areazione dei locali, aprendo completamente porte e finestre prima e
    dopo l’incontro per almeno 5 minuti e tenendole aperte il più possibile durante l’incontro (compatibilmente
    con la temperatura esterna).
    Le presenti indicazioni potrebbero essere aggiornate in ragione dell’andamento epidemiologico e della
    continua evoluzione normativa.
  1. Circa le celebrazioni:
    Negli ultimi mesi fino ad oggi il Protocollo riguardante le celebrazioni non ha subito alcuna modifica.
    Rimane integralmente valido il Protocollo firmato dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e dal
    Governo in data 7 maggio 2020 con le integrazioni successive del Ministero dell’Interno e della Segreteria
    Generale della CEI, così come stabilito dalla dall’art. 12 del DPCM 2 marzo 2021.
    Per la partecipazione alle celebrazioni non è richiesto il Green Pass, né semplice né rafforzato, ma, proprio
    in considerazione della recrudescenza della situazione pandemica, occorre un rispetto più che scrupoloso di
    tutte le prescrizioni “tradizionali”: dispositivi di protezione individuale, distanza interpersonale e
    sanificazione individuale e ambientale.
  • Quanto all’uso dei dispositivi di protezione sarebbe auspicabile fosse sempre e solo la mascherina
    FFP2, sia per i ministri che per i fedeli. Il ministro, pur potendo celebrare senza, è opportuno che la
    tenga per tutta la celebrazione, a coprire sempre sia la bocca che il naso, in considerazione degli
    spazi. I fedeli siano esortati a recarsi in chiesa o in parrocchia… almeno come se fossero sui mezzi di
    trasporto e quindi a non utilizzare mascherine chirurgiche o di stoffa. A questo scopo il Tavolo
    emergenza, coordinato dalla Curia diocesana, dietro esplicita richiesta, potrà mettere a disposizione
    di parrocchie ed enti ecclesiastici, così come a suo tempo è stato per le pettorine di segnalazione per
    i volontari della sicurezza, un certo quantitativo di mascherine FFP2, che peraltro – vale la pena
    ricordare, per non cadere vittima di approfittatori – il Governo ha ottenuto fossero acquistabili nelle
    Farmacie al prezzo convenzionato di euro 0,75.
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  • Quanto alla distanza interpersonale, durante l’ingresso e l’uscita, nonché durante tutta lo
    svolgimento della celebrazione, è assolutamente necessario mantenere le distanze prescritte: 1
    metro lineare, frontale e laterale, quando si è seduti e 1,5 metri durante gli spostamenti. Diventano
    2 metri, nel caso di concelebranti e ministranti, come anche di coristi. In tutto questo resta
    determinante poter continuare ad avvalersi di quel “servizio d’ordine”, già introdotto nelle comunità
    della diocesi fin dalla ripresa delle celebrazioni in presenza lo scorso maggio.
  • Quanto alla igienizzazione personale, l’esperienza dice che sono più facilmente disattese nella
    pratica abituale quelle riguardanti l’utilizzo di guanti monouso oppure l’igienizzazione delle mani per
    il lettore prima e dopo la lettura. Il lettore non si tolga la mascherina durante la lettura, perché,
    qualora lo faccia, di seguito è necessario igienizzare il microfono, meglio con apposito spray.
    Ugualmente delicata è la modalità di raccolta delle offerte da collocarsi sempre dopo la Comunione
    e non durante l’offertorio. Va raccomandata con un’apposita monizione del ministro l’accurata
    igienizzazione delle mani prima della Comunione da parte di ciascun fedele. Un discorso a parte
    merita la prassi da tenere da parte del celebrante, che si sarà igienizzato le mani prima della
    celebrazione; una seconda volta lo farà al momento dell’offertorio; come ministro della Comunione
    dovrà igienizzarsi le mani per ulteriori tre volte, ovvero prima di comunicare se stesso, prima di
    comunicare i fedeli e infine terminata la Comunione. Se inavvertitamente, durante la Comunione ai
    fedeli, avrà toccato la mano di un comunicando, dovrà igienizzarsi di nuovo, prima di procedere oltre
    con il fedele successivo. Si ricorda infatti che resta assolutamente vietata la Comunione in bocca.
    Quanto, invece, alla igienizzazione dei luoghi e degli oggetti, i luoghi di culto, ivi comprese le
    sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle
    superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. – Si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria
    sempre, anche durante la stagione invernale, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le
    celebrazioni è necessario lasciare almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. Per gli impianti di
    riscaldamento è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo
    dell’aria. Se ciò non fosse possibile è comunque consentito metterli in funzione. – Al termine di ogni
    celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati così come gli stessi microfoni, vengano
    accuratamente disinfettati. – Si raccomanda a ciascun presbitero di utilizzare sempre e solo il proprio
    calice. Nel caso in cui più celebranti utilizzino lo stesso calice in diverse Messe esso andrà ben
    purificato dallo stesso presbitero e al termine della celebrazione igienizzato. – Il purificatoio sia
    cambiato ad ogni celebrazione.
    CONCLUSIONE
    Sorelle, Fratelli e Confratelli,
    ci invitiamo gli agli altri ad essere prudenti e pazienti, cercando di motivare sempre e condividere le scelte
    che di volta in volta sarete chiamati a operare. E non cessiamo di pregare, affinché il Signore ci aiuti a vivere
    responsabilmente e coscienziosamente questo lungo periodo di prova.
    E, naturalmente, buon Patrono!
    d. Stefano Maria Rosati