Comunicato diocesi norme Covid

Aggiornamenti alle disposizioni diocesane per la celebrazione di alcuni sacramenti e
la ripresa delle attività pastorali

15 ottobre 2020
«Credo che ci debba essere da parte di tutti un forte sforzo di grande responsabilità, perché essere
prudenti, avveduti innanzitutto va incontro alla propria salute fisica, ma diventa anche un
dovere sociale, un dovere nei confronti delle persone fragili, deboli, un dovere nei confronti
dell’intera nazione, che non ha bisogno di fermarsi, ma deve andare avanti in sicurezza. (…)
Non è un caso che abbiamo voluto a Parma l’immagine della Madonna delle Grazie di Berceto,
perché (durante la peste del 1630) ci fu una assunzione di responsabilità di un intero paese,
che con un voto davanti ad un notaio decise di affidarsi a Maria, certamente coll’avere anche
un atteggiamento responsabile, come allora poteva essere percepito. Anche noi facciamoci
solidali gli uni gli altri. Assumiamo questo senso di rinnovata responsabilità, come un corpo
unico quale siamo sia come società che come chiesa. (…) Coraggio, allora! Ci impegniamo in
questo sforzo grande, questo colpo di reni collettivo, per saltarcene fuori!»
(vescovo Enrico Solmi, Videomessaggio FB, 12.10.2020)

INTRODUZIONE
Nonostante il recente DPCM del 13 ottobre abbia inteso introdurre ulteriori restrizioni
volte a contrastare la recrudescenza della situazione pandemica, occorre subito dire che
lascia invariato quanto disposto fino ad oggi in relazione alla celebrazione dei Sacramenti
ed alle diverse attività pastorali. Questo in riferimento sia al Protocollo del 7 maggio scorso
circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo, sia alle successive integrazioni del Comitato
tecnico-scientifico trasmesse nel corso dell’estate. Scrive infatti il DPCM: «le funzioni
religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal
Governo e dalle diverse confessioni» (1, p). Ugualmente, «l’accesso ai luoghi di culto avviene
con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle
dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di
rispettare la distanza tra loro di almeno un metro» (1, o). Se si presentano i seguenti
aggiornamenti è, dunque, per sottolinearne ancora una volta la forte “attualità”, senza la
pretesa di offrire una “panoramica” esaustiva, ma con l’intenzione di approfittarne per
condividere quei suggerimenti di merito dettati dall’esperienza di questi mesi. Si tratta di
15 punti (più uno), per cui, in relazione a quanto ivi non menzionato, restano in vigore le
disposizioni precedenti, contenute nei due comunicati della cosiddetta “Fase tre” (04.07 e
31.07.2020), che a loro volta aggiornavano i due comunicati della cosiddetta “Fase due”
(17.04.20 e 03.06.20). Dietro richiesta di diversi operatori pastorali, vengono qui allegati
in una unica soluzione per favorirne la eventuale consultazione (vedi Allegato 1).
QUINDICI PUNTI (PIU’ UNO)
1) Le Eucaristie domenicali, dovendo di necessità “rientrare” tutte all’interno delle
chiese (durante la stagione estiva sono state non poche le comunità parrocchiali che hanno
celebrato all’esterno), essendo “al chiuso”, vedranno inevitabilmente la presenza di numeri
più limitati. Perciò si invitano i Presbiteri Moderatori, di concerto con i Consigli pastorali
neoparrocchiali, a prendere in considerazione la possibilità di prevedere qualche
celebrazione in più, laddove già si celebra l’Eucaristia festiva, oppure a riprendere a
celebrare nelle Parrocchie più piccole, anche nella modalità delle Liturgie in attesa del
Presbitero. Gli orari delle celebrazioni siano adeguatamente comunicati ai fedeli in loco, e
tempestivamente anche al Sito diocesano (e-mail: aggiornamenti@diocesi.parma.it).
Pur incoraggiando la modalità in presenza, si mantengano anche le modalità in streaming
o in remoto, onde raggiungere coloro che non possono partecipare di persona, a motivo
della malattia e/o della prudenza indispensabile, legata all’età o alle patologie pregresse.
2) Nella celebrazione del Battesimo dei bambini si mantengano le seguenti attenzioni:
a) Nei riti di accoglienza il segno di croce, sulla fronte del battezzando, venga fatto solo
dai genitori.
b) Colui che presiede, ogni volta che si avvicina al bambino, deve indossare la
mascherina.
c) Prima di ogni unzione pre-battesimale e crismale, il ministro deve igienizzare il dito
con un prodotto disinfettante. Per l’unzione si usi, secondo le disposizioni CEI del 22 luglio
2020, “un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando”. L’esperienza pratica
suggerisce l’utilizzo di bastoncini cotonati biodegradabili. Lo strumento usato per ogni
unzione dovrà essere bruciato al termine della celebrazione.
d) Nel caso del battesimo di più bambini al momento dell’infusione si abbia cura di
evitare il riutilizzo dell’acqua; essa può essere raccolta a parte nella seconda vasca, se c’è,
del fonte battesimale oppure in un apposito contenitore.
e) La veste bianca e il cero siano affidate fin dall’inizio della celebrazione ai familiari,
cosicché il ministro possa limitarsi a dire la formula, senza avvicinarsi al bambino e alla
famiglia.
f) Il rito dell’Effatà deve essere omesso.
Per quanto possibile, si assicuri una formazione adeguata ai genitori.
3) Si ricorda che nel trimestre ottobre-dicembre 2020 è possibile predisporre, oltre alle
Prime Comunioni, anche la celebrazione della Cresima di ragazzi, giovani e adulti purché:
a) si siano ripresi almeno alcuni incontri di preparazione nel rispetto delle norme vigenti;
b) le celebrazioni avvengano, di norma, in piccoli gruppi, per consentire la
partecipazione ragionevole della famiglia e della comunità; se fuori dalle Messe d’orario, si
assicuri la presenza almeno dei catechisti e di altri ministri, così da garantire un minimo
di dimensione comunitaria nel rispetto del distanziamento sociale;
c) per la celebrazione delle Cresime si seguiranno le seguenti disposizioni:
I cresimandi tra loro e con il rispettivo padrino manterranno la distanza interpersonale di
un metro per tutta la celebrazione, salvo che al momento della crismazione. Durante tutta
la celebrazione, compresa la crismazione, indosseranno la mascherina. Se i cresimandi
saranno in fila per ricevere il Sacramento dovranno mantenere il metro di distanza; lo
stesso farà il Ministro se sarà lui a muoversi: indosserà la mascherina e si sarà igienizzate
le mani prima del rito della crismazione. Arrivati davanti al Ministro, il padrino si
avvicinerà al cresimando e metterà la mano destra sulla sua spalla. Per l’unzione si usi,
secondo le disposizioni CEI del 22 luglio 2020, «un batuffolo di cotone o una salvietta per
ogni cresimando”. Si suggerisce l’utilizzo di bastoncini cotonati biodegradabili. Lo
strumento usato per la crismazione dovrà essere bruciato al termine della celebrazione. La
mano del Ministro traccerà con il sacro crisma una croce sulla fronte del cresimando
secondo le disposizioni liturgiche e nel compiere il gesto espressivo dell’imposizione della
mano avrà cura di non toccare con essa il capo del cresimando. Il Ministro scambierà la
pace con il cresimato pronunciando le parole previste dal Rituale ma senza alcun contatto
fisico.
d) nella Chiesa latina il Sacramento della Confermazione è riservato al Vescovo per
esprimere la dimensione diocesana e universale della vita ecclesiale; spetta in ogni caso al
Pastore della Diocesi delegarne ad altri la presidenza. Fintantoché perdurerà l’attuale
situazione emergenziale, il parroco potrà essere eccezionalmente delegato dal Vescovo a
presiedere la celebrazione qualora non sia possibile assicurare la presenza del Vescovo o
dei Delegati ordinari della Confermazione. Si ricorda che la concessione della facoltà è
necessaria per la validità stessa del sacramento (cf. CJC, can. 882). A tal fine occorre
rivolgersi alla Segreteria Vescovile (tel,.0521.28.23.19 oppure e-mail segreteriavescovile@diocesi.parma.it).
4) L’impiego di cori e cantori, durante le funzioni religiose o in occasione di eventi di
natura religiosa, «è possibile, purché i componenti mantengano una distanza
interpersonale laterale di almeno un metro e almeno due metri tra le eventuali file del coro
e dagli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere
fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale
interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-
comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri» (Nota del
Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del 13 agosto
2020). Garantendo il rispetto delle suddette indicazioni, ai componenti del coro è permesso
di non usare la mascherina durante il canto. Nel caso gli spazi dove il coro si deve
posizionare non fossero sufficienti, si consiglia di impiegare solo una parte dei cantori,
tenendo il resto dei componenti all’interno dell’assemblea.
5) Per quanto riguarda la capienza massima degli edifici di culto, resta in vigore il
Decreto del Presidente della Regione Emilia-Romagna n. 151 del 24 luglio 2020, che fissa
a 350 il numero massimo di persone che possono partecipare alle celebrazioni liturgiche, a
condizione che si garantisca la distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad
almeno un metro laterale e frontale, nonché il rispetto di tutte le altre disposizioni igienico-
sanitarie previste. Nella bacheca esterna alle chiese rimanga indicato il numero massimo
di fedeli ammessi alle celebrazioni in quell’edificio. Per quanto concerne la presenza dei
fedeli in chiesa, «non sono tenuti all’obbligo del distanziamento sociale i componenti dello
stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione;
persone, non legate da vincolo di parentela, affinità o di coniugio, che condividono
abitualmente gli stessi luoghi e/o svolgono vita sociale in comune» (Nota del Ministero
dell’interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del 13 agosto 2020).
6) Le offerte siano raccolte secondo modalità che garantiscano il distanziamento e il
rispetto delle norme igienico sanitarie (per esempio, attraverso contenitori collocati agli
ingressi o in altro luogo idoneo oppure con apposite borse per la questua; è possibile
effettuare la raccolta dopo la Comunione per non rendere necessaria un’ulteriore
igienizzazione delle mani da parte dei fedeli). In ogni caso si eviti di affidare la raccolta ai
ragazzi.
7) Possono essere messi a disposizione i foglietti per la Messa e gli avvisi parrocchiali,
purchè risultino di fatto monouso, e cioè chiedendo ai fedeli di portare a casa il proprio. I
foglietti eventualmente lasciati sulle panche andranno eliminati, evitando così di
utilizzarli nuovamente. Non vanno fomiti altri sussidi per la liturgia o il canto che ne
prevedano il riutilizzo.
8) Potrà essere presente un numero limitato di ministri che prestano il servizio
all’altare, garantendo il distanziamento e il rispetto delle norme igienico-sanitarie.
9) Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che
consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza
richiesta dal sacramento stesso. Confessore e penitenti indossino sempre la mascherina.
Non si usino i confessionali.
10) Quanto alla Unzione degli Infermi e la visita e Comunione agli ammalati si confermano
tutte le disposizioni in vigore, nonchè la procedura consigliata, illustrata nei dettagli
nell’ultimo Comunicato diocesano del 31.07.20. Compreso il consiglio che per la sua
protezione il presbitero (o il ministro della Comunione) usino una mascherina di tipo
FFP2. Nonché la facoltà per cui nella perdurante emergenza Covid-19, per portare la
Comunione ai malati impossibilitati a venire in chiesa, specie quelli cronici, i Parroci,
valutandone l’opportunità, se la persona è idonea ed avendola investita con una semplice
preghiera di benedizione, possano affidare questo compito ad singulum actum anche ad un
parente convivente con il malato.
11) Si ricorda anche che per le Esequie (così come per i Matrimoni ed ogni altra “cerimonia
religiosa”) il recente DPCM non prevede alcun cambiamento, in quanto il numero delle 30
persone riguarda il prima ed il dopo «onde evitare ogni assembramento», ma non la
celebrazione stessa, per la quale sono da realizzare le consuete modalità volte a garantire
la sicurezza dei luoghi e la protezione individuale. A questo scopo si invita a mantenere il
servizio d’ordine dei “volontari per la sicurezza”, attivati dopo il 18 maggio per tutte le
celebrazioni con il popolo.
12) Si coglie l’occasione per ricordare il calendario aggiornato delle prossime Giornate
Mondiali e Nazionali da oggi fino alla fine dell’Anno liturgico:
OTTOBRE
18 ottobre: 94a Giornata missionaria (vengano devolute tutte le offerte raccolte nelle
forme ordinarie e particolari)
NOVEMBRE
1 novembre: Giornata della santificazione universale
8 novembre: 70a Giornata del ringraziamento
15 novembre: 4a Giornata dei poveri
21 novembre: Giornata delle claustrali
22 novembre: Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero
13) In puntuale riferimento alle celebrazioni della Commemorazione dei Fedeli Defunti del
2 novembre, tenendo presente la tradizione fortemente sentita… da Rigoso a Rigosa…
della visita ai Cimiteri e della Benedizione delle tombe, si esorta i Presbiteri Moderatori a
predisporre un calendario che, trattandosi di celebrazioni all’aperto, fino a nuove e diverse
disposizioni delle autorità governativa ed ecclesiastica, non dovrà prevedere alcun
ridimensionamento e tanto meno cancellazione, tenendo presente che:
a. nel caso specifico occorre tener presenti le disposizioni contenute nelle Ordinanze dei
Sindaci, che hanno la competenza dei Cimiteri;
b. valendo anche nei Cimiteri le disposizioni legate all’emergenza Covid-19 relative alle
celebrazioni in genere, per garantire le condizioni di sicurezza di ministro e visitatori,
ovvero le indicazioni di mantenere il distanziamento tra le persone e di evitare gli
assembramenti, indossando mascherina per tutto il tempo di permanenza nell’area
cimiteriale. Anche in questo caso sarà importante attivare la presenza dei “volontari per
la sicurezza”, che potranno operare in sinergia con gli operatori comunali.
14) È ripresa l’attività formativa in parrocchia (catechesi, oratorio, gruppi, associazioni,
ecc.).
Per quanto riguarda la catechesi, si ricorda ancora una volta di fare riferimento al
testo Ripartiamo insieme. Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid
dell’Ufficio Catechistico Nazionale, quale aiuto per comprendere il senso e lo stile della
nuova partenza. E’ stato inviato a tutti, assieme alle Linee guida per la catechesi a
Parma, a cura dell’Ufficio Catechistico Diocesano, che ivi si allega per comodità di
consultazione (Allegato n. 2).
Per le attività con i minori e con i giovani ci si dovrà attenere alle Linee orientative per
la ripresa dei percorsi educativi con minori, elaborate dall’Ufficio Giuridico della
CEI, con relativa modulistica, linee compendiate ed attualizzate per la nostra diocesi nella
Comunicazione del Gruppo di Lavoro Giovani (19.09.20), già spedita a tutti, ma che
ivi si allega per comodità di consultazione (Allegato n. 3). Per info contattare: HELP
DESK GDLgiovani e-mail: gdlgiovani.diocesiparma@gmail.com.
Si consiglia di valutare costantemente con i Servizi ministeriali, Consigli pastorali, gli
educatori e i/le catechisti/e, le modalità migliori e praticabili con cui portare avanti le
attività pastorali, per le quali va prevista una programmazione adattativa, capace di
intercettare l’evoluzione della situazione pandemica.
15) Per quanto attiene all’ambito caritativo, si ricorda che è pienamente operativo il
Fondo straordinario di Solidarietà, intitolato a “San Lorenzo”, costituito allo scopo di
dare un segno concreto di vicinanza alle persone ed alle famiglie del territorio che si sono
venute a trovare in grave difficoltà economica a seguito della pandemia. Fin dal 25 giugno
scorso presso Caritas Diocesana in Piazza Duomo, 3 vi è uno sportello dedicato, il cui
referente è presente tutti i giovedì dalle 10 alle 12, con sito: fondostraordinario@diocesi.parma.it e numero dedicati. Dal vescovo è stata costituita una apposita Commissione che, integrando le attività proposte da Caritas diocesana, ne sta portando avanti la gestione specifica.
Si approfitta per ricordare a tutti che:
16) E’ in corso la distribuzione delle prime copie del nuovo Messale Romano a quanti ne
hanno fatto richiesta, direttamente o tramite il servizio messo a disposizione dalla Curia. I
Vescovi dell’Emilia-Romagna hanno deciso di iniziare a impiegarlo a partire dalla Messa
della prima domenica di Avvento, pur entrando in vigore dalla Pasqua 2021. Come segno di
comunione si è invitati ad attenersi a questa indicazione.
CONCLUSIONE
Nella sua Circolare (ivi allegata per intero: Allegato n. 4) il Segretario Generale della CEI
mons. Stefano Russo conclude: «Nelle settimane in cui le nostre Chiese riprendono le attività
pastorali, assicuro a ciascuno di voi il ricordo e l’accompagnamento nella preghiera. Viviamo
un tempo inedito che richiede grandi sacrifici e senso di responsabilità. La sofferenza della
nostra gente è anche la nostra sofferenza. “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla,
chiudendoci in noi stessi” – afferma il Santo Padre. In quest’ottica di condivisione
riprendiamo, dunque, il nostro cammino, con l’augurio che la situazione possa migliorare».
Ce lo auguriamo tutti. Intanto, le presenti indicazioni resteranno valide fino a nuove
disposizioni.
Parma, 15 ottobre 2020
Memoria di S. Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa
don Luigi Valentini
Vicario Generale